In fase di presentazione B-Real e Sen Dog hanno dichiarato che ‘Back In Black’ è un ritorno alle origini ma credo che la notizia più importante sia che si tratti di un disco che si ascolta per intero senza cadute di stile o filler. Dall’alto della loro esperienza il trio, completato da Eric Bobo, cita i propri masterpiece – tra cui senza dubbio ‘Black Sunday’ e ‘III: Temples Of Bloom’ – omaggia 2Pac Shakur e non cade negli stessi errori commessi con ‘Elephants On Acid’, il primo full lenght dopo otto anni di silenzio aveva sfoggiato infatti un grande songwriting ma si era dimostrato decisamente intransigente nei confronti dell’hip hop moderno, sbandierando i propri valori ma cercando allo stesso tempo di risultare interessante agli occhi delle nuove generazioni. A produrre l’album è stato Black Milk e di conseguenza appare normale anche qualche contatto con la scena di Detroit. Tra le tracce migliori in scaletta senza dubbio l’iniziale ‘Takeover’ e ‘Bye Bye’, singolo che vede la partecipazione di Dizzy Wright, ma anche ‘Open Ya Mind’ e ‘Certified’, con ospite Demrick, non sfigureranno al fianco dei classici in sede live. In definitiva un disco old school, per i nostalgici del rap anni ‘90 ma anche un disco godibile e ricco di suggestioni positive che ci auguriamo spinga a qualche adolescente di oggi a scoprire cos’è l’hip hop, chi sono i Cypress Hill e quanto è importante il messaggio politico e sociale che hanno trasmesso in oltre trent’anni di carriera.