Ho avuto la fortuna di intervistare gli australiani in occasione dell’uscita del sette pollici ‘Can You Dig Europe 2020’, sempre per Cruz Del Sur Music, e poche volte in carriera mi era capitato di trovarmi al cospetto di musicisti che ci credevano in maniera così vera, forte, inattaccabile. E non parliamo, badate bene, di rockstar drogate su tutte le copertine delle riviste di moda o di stelle del music business che hanno fatto soldi a palate. Al contrario parliamo di un gruppo che probabilmente in Italia conoscono in venti ma che in ambito fuzz metal teme pochi confronti. ‘Le Demon De L’Amour’, presentato egregiamente dall’artwork a cura del chitarrista Inverted CruciFox, è una sorta di riassunto delle puntate precedenti, una forma alta di sublimazione di tutte le influenze che hanno guidato Screaming Loz Sutch nella loro avventura tra i locali più sudici e volgari di Sydney. I loro retaggi psichedelici affondano le radici sia negli anni ‘70, tanto fondamentali per lo sviluppo dell’hard & heavy, sia nel decennio successivo, così roboante, patinato e ingiustamente sottovalutato. Le registrazioni si sono svolte presso il Ped Food Factory del bassista Jaytanic Ritual, il mixaggio è opera di Clem Bennett ed il legame con il precedente ‘Memoirs Of A Rat Queen’ da pezzi grandiosi come ‘My Precious One’ e Loving You Is Killing Me’. Dei boscaioli che amano i rituali occulti sotto acido, dei Nashville Pussy della psichedelia, anzi delle bestie che girano di notte e che vi costringeranno a tenere gli occhi aperti.