Sono stati definiti dei Sonic Youth imbastarditi dalla psichedelia, amano alla follia The Velvet Underground e Leonard Cohen e sono una delle band di culto della scena indipendente neozelandese. A distanza di sei anni da ‘The Deep Niche’, Yuri Frusin e Helen Johnstone tornano nei negozi con un mini album spettacolare, che rischia di diventare un oggetto da collezione come il mitico sette pollici ‘Prince Of Thieves / Your Williams Baby’ o il debutto ‘Eyes Rind As If Beggars’, con derive shoegaze e dream pop stupefacenti. Le sessioni di registrazione non si sono svolte in uno studio normale ma in un tribunale abbandonato a Freyerstown, un villaggio spettrale a Victoria’s Goldfields nel sud-est dell’Australia, dove è più probabile incontrare giganteschi canguri grigi che balzano per strada che civili. ‘Eye Know Who You Are’ apre una scaletta che lascia senza fiato, essenziale ma cinica da morire per la sua capacità di evocare il passato ma risultare ugualmente fresca e sperimentale. Forse la title track e ‘Red Sea’ sono gli apici ma è davvero problematico distinguere ogni traccia dall’ascolto globale, vista la compattezza del materiale ed il filo logico costruito dal gruppo. In chiusura, ‘Jacob B’ cita Charles Manson, Quicksilver e Of Montreal, in attesa di un quarto full lenght che confermi l’inizio di una nuova era. Con il terzo lavoro in studio degli Hater, due colpi incredibili per Fire Records.