So bene cosa succederà. Le recensioni di questo debutto saranno piene di citazioni, sproloqui e menzioni fuori luogo perché per molti giornalisti o collaboratori di webzine che si credono tali sarà molto più semplice aggrapparsi a qualche nome di effetto per descrivere un suono tanto potente, melodico e fresco. La realtà è che parecchi di loro non hanno vissuto sulla propria pelle un periodo fantastico per la musica hard & heavy come il decennio intercorso tra la seconda metà degli anni ‘70 e la prima degli anni ‘80 ed al cospetto di una serie di chorus tanto epici faranno fatica a non tracciare collegamenti con quell’epoca. Io mi guarderò bene di compiere il medesimo errore e questo semplicemente perché i Donna Cannone sono fenomenali nella loro totale unicità. Björn “Speed” Strid, frontman di Soilwork e The Night Flight Orchestra (la cui avventura nel music business è nata nello stesso modo) si è fiondato sul progetto quando si è reso conto di quanto buono fosse il materiale composto da Luca D’Andria e Giorgia Carteri, ma stavolta non ha voluto afferrare l’asta del microfono ma una chitarra! L’ex-Thundermother oltre ad essere una persona molto dolce ed intelligente è una chitarrista da paura. A completare la line-up troviamo Tilda Nilke Nordlund, anch’essa del giro delle autrici di ‘Rock N’ Roll Disaster’ e ‘Road Fever’, ed il quartetto, spinto dal puro divertimento e presentato con un make-up blu a metà tra David Bowie e Donatella Rettore, si è chiuso in sala prove per scrivere dieci canzoni che impiegheranno pochissimo a diventare leggendarie. Il suono che esce dalle casse dallo stereo, alzate il volume e ne scoprirete tutte le sfaccettature, è micidiale e gigantesco come le tette dell’attrice del video della collegiale ‘Nothing To Do’, i refrain sono irresistibili e non si percepisce mai quel senso di scontato o prevedibile che penalizza le release revival rock o metal di oggi. Chris Laney e Dan Swanö hanno messo la loro esperienza a servizio del gruppo ed il risultato è destinato a mietere vittime in qualsiasi scena o mercato. La speranza è di potere assistere al lancio della Donna Cannone in diretta, di vedere l’emozione sul suo volto prima che si accenda la miccia a pochi metri dal palco e godere appieno dell’attitudine live di tracce come ‘Cross The Line’, ‘Look Around You’ e ‘Lost City's Long Lost Friend’. In ‘Is It True’ troviamo Mia Karlsson, a ricordarci quanto ci mancano le Crucified Barbara, mentre ‘Pushed’ è sorretta da un riff enorme e ‘The North’ evoca le atmosfere tipiche della musica scandinava. Toglietelo dallo stereo, se ci riuscite.