Ammetto di aver espresso più di una perplessità alla notizia dell’uscita di un mini di natura sperimentale ad opera del chitarrista che ha legato la sua fama a Exodus e Metallica. Le quattro tracce strumentali in questione, registrate tra la California, le isole Hawaii e Parigi, non suonano affatto stantie o prevedibili e il concept che si cela dietro alla release potrebbe essere evoluto in maniera più estesa con risultati sorprendenti. La lista dei crediti è molto lunga e include tra gli altri il batterista Jon Theodore (The Mars Volta), i produttori Greg Fidelman e Bob Rock ed i direttori d’orchestra Blake Neely (The Flight Attendant) e Edwin Outwater (a capo della San Francisco Symphony Orchestra in occasione del secondo capitolo di ‘S&M’). Nonostante le molteplici influenze, dal blues alla musica classica passando per le colonne sonore di Ennio Morricone e John Carpenter, il fervore cinematico di pezzi come ‘Maiden And The Monster’, composto insieme alla moglie Lani e nato per la mostra ‘It’s Alive’ (svoltasi al Peabody Essex Museum di Salem), e ‘High Plains Drifter’ non risulta mai fine a sé stesso. L’ascoltatore viene trascinato con impeto in una dimensione insolita ma affascinante e, quando gli otto minuti di ‘The Incantation’ sfumano nel silenzio, rimane il desiderio di ascoltare di più.