Un doppio cd molto interessante quello con cui il musicista vincitore del Premio Avanguardia, conosciuto pure come La Jovenc, prosegue il suo viaggio nella ricerca e nella sperimentazione sonora. In passato ha portato nei teatri Nosferatu di F.W.Murnau e Lulù, il vaso di Pandora di G.W.Pabst, ma soprattutto ha prestato la sua opera alle colonne sonore di Otto; or up with dead people, per chi scrive uno dei migliori film di tutti i tempi, e L.A. Zombie di Bruce LaBruce. In questo lavoro, costruito sull’improvvisazione e sul connubio tra synth modulari, loop e sampler, i riferimenti culturali sono ampi e gli spunti di riflessione molteplici. Come nell’immagine di copertina una figura femminile si trova al cospetto di rovine classiche, nella musica di Giovanni Dal Monte si percepisce il desiderio di volersi staccare dagli stilemi classici e proporre qualcosa di innovativo in ambiti multidisciplinari, che siano il teatro, la danza o l’arte visiva. La sua arte si presta ad installazioni come a colonne sonore, a viaggi mentali come a percorsi spirituali e gli arrangiamenti, a volte essenziali ed in altri frangenti arditi, sono uno migliore dell’altro. Tra ‘Neolitico’ e ‘Evitico’, troviamo ospiti come Alessandro Petrillo, Fabrizio Modonese Palumbo, e Ozcan Basak, e, tra ritmi ipnotici e digressioni nell’ambient, lo stupore è garantito.