L’unico difetto del nuovo album degli americani è uscire in contemporanea con quella meraviglia assoluta di ‘Heroine’ dei Thornhill. Immagino che negli uffici della label australiana si stia pensando in grande in entrambi i casi e sarebbe un peccato se la promozione e la distribuzione di ‘The Time Of Pricing’ venissero penalizzate da un mero aspetto temporale. Il quartetto guidato da Tyler Tate ha infatti saputo assorbire al meglio la lezione di ‘Loose Threads’, album nato con non poche difficoltà però poi premiato da notevoli numeri in rete, e ha cercato di rendere gli stacchi ritmici più originali e la componente aggressiva in generale letteralmente strabordante. Il guitar work di Dakota Alvarez e Lee Albrecht spazza via quello di buona parte dei colleghi e anche il contributo melodico non è da meno con parti vocali più adulte (‘Heritage’) e facilmente trasportabili dal vivo. Sarà proprio in tour che gli Hollow Front dovranno confermare di quanto di buono sono riusciti ad esprimere tra le accoglienti e calde mura della loro sala prove a Grand Rapids, Michigan. ‘Comatose’ e ‘Thick As Blood’ sono gli apici ma vi sfido a trovare solo un pezzo incapace di farvi pogare come disperati.