Sei tracce di coldwave che più fredda non si può per questi francesi, che si erano già fatti notare in occasione delle release di ‘Orchidée Cosmique’ e ‘Head The Chief Moo Downtown’. Rispetto al passato il presente materiale mostra un piglio più rock e di conseguenza una maggiore trasportabilità dal vivo e nel complesso potremmo trovarci al cospetto di una colonna sonora di qualche thriller-horror di distribuzione underground. Per il resto il trio originario di Rouen non è il massimo dell’originalità dal punto di vista compositivo ma sa comunque trasmettere emozioni, tra invettive sintetiche, visioni allucinate e atmosfere dal profilo vagamente cinematico. ‘Analogue Bastard’ apre le danze e subito l’ascoltatore viene spinto in uno strano limbo oscuro dove le icone della ebm anni ‘80 convivono senza troppi problemi con Nine Inch Nails, Skold o The Knife. ‘Mood’ e ‘Blue Song’ spiccano per la loro capacità di fissarsi subito in testa e sarà curioso vedere all’opera i Klymt al di fuori delle mura dello studio di registrazione, per valutare appieno le possibilità di imporsi o comunque ottenere un consenso importante al di fuori dei propri confini geografici.