Al di là della scelta di preferire la lingua madre per esprimersi, la voce del chitarrista Angel San Juan rappresenta il limite principale per una band che affonda le proprie radici nella NWBOHM e nel power metal degli anni ‘80 ed è attiva fin dalla seconda metà degli anni ‘90. Dai tempi di ‘Medieval’ e ‘Legendario’ è cambiato parecchio ed i Tierra Santa adesso non sono più ragazzini. Il successore di ‘Quinto Elemento’ è illuminato dal guitar work del leader che adesso può contare su una spalla importante come Dan Díez (ex-Red Wind e Barra Libre). Al basso troviamo l’altro ex-Privacy Roberto Gonzalo mentre la novità principale in termini di line-up consiste nella presenza di un nuovo batterista ed in tal senso Francisco Gonzalo Castillo ha assicurato energia e stimoli. Ciò però non è sufficiente a rendere l’heavy-power degli spagnoli competitivo con quanto esce sul mercato internazionale. Gli arrangiamenti sono troppo scontati, le parti sinfoniche quasi sempre forzate e anche quando la sezione strumentale funziona il risultato non raggiunge mai livelli eccellenti. Considerato che i Tierra Santa sono un’istituzione in patria, sarebbe il caso di supportare di più le nostre band perché mi vengono in mente almeno una decina di formazioni heavy metal italiane di spessore decisamente superiore.