Terza fatica in studio per il gruppo cecoslovacco che deve il nome ad un pezzo di ‘Formulas Fatal To The Flesh’ dei Morbid Angel e che, dopo diversi anni di gavetta nell’underground locale, è riuscito a raggiungere livelli compositivi notevoli e assumere il ruolo di gruppo di culto, amato oltreoceano e praticamente sconosciuto dalle nostre parti. La materia trattata da Marek Štembera (Brutally Deceased) e compagni è un death metal antireligioso e caotico, con retaggi doom e atmosfere catartiche e cupe. ‘Violent Gospels (Ordination Of The Holy Trinity’ introduce una scaletta che ama mettere a disagio l’ascoltatore. Ogni riff merita di essere isolato e analizzato nei dettagli e ogni canzone è un'esperienza distinta a sé stante, ma capace comunque di inserirsi in un contesto allargato, alla faccia di chi non ascolta più gli album dall’inizio alla fine e preferisce trenta secondi di Spotify. Le parti di batteria sono state registrate da Giulio Galati (Hideous Divinity, Nero Di Marte, Cosmic Putrefaction) mentre mixaggio e mastering sono stati curati da Andrea Petucco (Ad Nauseam). ‘Crossing the Great Divide (Prayer to a Crumbling Shrine)’ è un pezzo in grado di far sobbalzare Trey Azagthoth e Karl Sanders mentre ‘Forever Deceiving Dismal Gods’ e ‘Flesh-Ridden Providence’ attestano in maniera evidente la crescita dei chitarristi Tomáš Halama e Martin Meyer, al fianco del fondatore ormai da sette anni. Niente di meglio per chi ama il movimento estremo sotterraneo e crede che anche nel vecchio continente, al di fuori del fenomeno scandinavo, si possano ottenere risultati egregi.