Amano frequentare motel poco raccomandabili, le storie vichinghe e il Trono di Spade, ma soprattutto classici come Thin Lizzy, Iron Maiden, Tank, Air Force, Tokyo Blade e Heavy Load. Nel loro esordio su lunga distanza, in passato avevano pubblicato un paio di singoli e registrato un demo per Dying Victims Productions (come direbbe la Strana Officina “batti il martello..”), non c’è una sola nota che non avrete già sentito eppure funziona a meraviglia. Funziona perché i Midas non sono una stupida band revival come tante altre, non scopiazzando a destra e sinistra ma al contrario cercano di recuperare quelle vibrazioni incredibili attualizzandole in un contesto precario come quello attuale. ‘Slaves To The Night’, ‘Hellfire’ e ‘Golden Chariots’ sono i pezzi migliori nelle mani di questi quattro reietti di Dio di Detroit Rock City, che nei prossimi mesi cercheranno di imbastire un tour americano importante e portare la loro dannata predilezione per gli anni ‘80 più a giro possibile. Auguriamoci che l’etichetta greca (DoomSword, Servants To The Tide, Shadowland) abbia la forza di trascinarli anche dalle nostre parti perché nel caso potrebbe esserci da divertirsi.