Nel corso degli anni, gli austriaci hanno saputo vendere bene la loro proposta, prendendo spunto da formazioni come Cradle Of Filth e Behemoth dal punto di vista dell’immaginario grafico e video e soprattutto mostrando una consistenza dal vivo rara da trovare in circolazione. ‘The Devils’ a mio parere nasce proprio dalla frustrazione per due anni trascorsi nella solitudine delle proprie abitazioni e dall’efficacia del loro approccio sfrontato in tour. Tolte le lunghe parti atmosferiche, le canzoni hanno infatti tutte una base rock n’ roll che di volta in volta viene imputridita con influenze death o black, a seconda della natura delle liriche. ‘Totentanz – Dance Macabre’ e ‘Virtus Asinaria – Prayer’ - presentata a meraviglia con il video di Thomas Keplinger di Framepunk Guerrilla - sono le due tracce chiave in una scaletta priva di cali di tensione, nella quale Helmuth – spettacolare il suo assolo in ‘Damnation – Hoellensturz’ - e Serpenth, accompagnati dal solido drummer David Diepold, dimostrano di essere ancora in gran forma. ‘Ritus Incendium Diabolus’ sarà uno spasso appena torneranno a fare danni in Italia ed in chiusura troviamo la bonus track ‘Blackest Sabbath 1997’, che consiste nella reprise di due tracce del mitico ‘Blutsabbath’, edito da Last Episode venticinque anni fa.