Quando si cambia così tante volte cantante non è semplice mantenersi a livelli considerevoli e non lo è neppure per una band tecnica ed estrema come i Fallujah che ha faticato duramente per arrivare così in alto. Album dopo album, Scott Carstairs, chitarrista che personalmente mi ricorda ogni volta di più Marty Friedman, e Andrew Baird hanno saputo allontanarsi dagli stilemi di ogni genere e distinguersi per un approccio compositivo sempre più personale e vario. Aprendo Wikipedia si leggono termini come technical death metal, progressive metal e deathcore associati ai californiani ed in tutta sincerità non li trovo affatto aderenti. Con questo non dico che ‘Empyrean’ deluderà i vecchi fan, al contrario siamo probabilmente al cospetto del migliore lavoro in studio in carriera, però a sorprendere non sono più soltanto l’impatto ritmico e la velocità esecutiva nelle parti soliste ma anche le soluzioni cinematiche, le melodie improvvise, le costruzioni progressive e addirittura gli stacchi ambient. Ogni canzone in scaletta è imprevedibile, diversa dalla precedente e costruita su crescendo strumentali da paura. Kyle Schaefer, attivo in passato con gli Archaelogist, se la cava bene al microfono e Evan Brewer, l’ex-The Faceless e Animosity è semplicemente pazzesco in ‘Duality Of Intent’, è stato scelto perché uno dei pochi bassisti al mondo in grado di stare dietro a Baird e Carstairs. In attesa di sapere se Nico Santora verrà sostituito dal vivo - i Fallujah si esibiranno dalle nostre parti in autunno con Rivers of Nihil e Allegaeon – ‘Soulbreaker’ è forse il pezzo più vicino a ‘Undying Light’ mentre ‘Radiant Ascension’ e ‘Embrace Oblivion’ diventeranno presto dei classici dal vivo. Tra gli ospiti troviamo Tori Letzler (American Horror Stories, Captain Marvel), Katie Thompson (Chiasma), Chaney Crabb (Entheos) e Peter Mohrbacher (Serenity In Murder) e la produzione è stata curata di nuovo da Mark Lewis (Whitechapel, Cannibal Corpse), che ha posto la componente atmosferica alla pari di tutte le altre, irrobustendo le dinamiche e lasciando spazio nel mixaggio a ciascun strumento.