La copertina realizzata da Peter Mohrbacher palesa il desiderio di una svolta da parte dei tedeschi, che per molti appassionati di power metal non hanno mai sbagliato un colpo in carriera. Sinceramente i singoli che hanno anticipato l’uscita del successore di ‘Legacy Of The Dark Lands’ non mi hanno entusiasmato, anzi mi sono sembrati il tentativo di rimanere aggrappati al passato in un momento di incertezza. Al contrario, il resto della scaletta cerca di spingersi avanti e regalare un profilo moderno a qualcosa di fortemente ancorato a trent’anni fa. Soprattutto il guitar work di André Olbrich e Marcus Siepen appare quasi in controtendenza col suono pomposo ed orchestrale che aveva caratterizzato gli ultimi lavori in studio. La produzione è perfetta, il suono del basso è in grande evidenza nel mixaggio e le atmosfere sono curate come se si trattasse della colonna sonora di un film mainstream. Hansi Kürsch ci trascina nel lato oscuro con ‘Violent Shadows’, il ricamo iniziale di ‘Secrets Of The American Gods’ farà sobbalzare i fanatici di ‘Nightfall In Middle-Earth’ e di Sandman, l’opera omnia di Neil Gaiman di recente trasportata sul piccolo schermo, ma personalmente trovo che i passaggi più interessanti siano ‘Life Beyond The Spheres’, ‘Architects Of Doom’ e ‘Destiny’. Un’attestazione di forza in attesa di ritrovarli dal vivo.