I Baseball Gregg non sono italiani, o forse sì. In realtà nel duo troviamo anche un californiano ovvero Sam Regan, ma il problema non è quello. Il fatto è che i Baseball Gregg possono vantare un songwriting decisamente internazionale. Anche il loro modo di approcciarsi al pubblico ha poco a che vedere col mercato italiano e me ne sono accorto a Iceland Airwaves, guarda caso sono stati uno dei pochi gruppi di casa nostra invitati negli ultimi anni, in un paio di giorni in cui ho potuto condividere con loro un’esperienza all’Harpa e un bellissimo concerto. Anticipato dal mini ‘Windows Of My House’, ‘Pastimes’ è un lavoro avanti anni luce, che mette in risalto le qualità di Luca Lovisetto e di Sam Regan, autore pure dell’artwork, capaci di sviluppare una personalità sempre più distintiva di canzone in canzone. I due infatti, fin dal progetto ‘Calendar’, non hanno mai smesso di scrivere e, come buona regola dei Pavement, hanno saputo muoversi in territori meno consueti senza smarrire un trait d’union concettuale stimolante. Tra il Finnegans Wake di Joyce e la Parigi degli anni ‘20, l’indie folk che ha saputo raggiungere le classifiche ed una connessione molto intima con chi si pone all’ascolto, la scaletta scorre con leggerezza, ma non mancano colpi di genio come ‘Onlyfans’ e ‘Sottovoce’. Cristina Muñoz ha suonato il violoncello, Sergio Mariotti il contrabbasso, Marco Lovisetto l’Hammond mentre Asia Martina Morabito ha prestato la sua magnifica voce al progetto. Una ventina di brani in grado di spingere alla consacrazione definitiva.