Ad un certo punto, negli anni ‘90, sul mercato cominciarono ad uscire una miriade di colonne sonore che erano quasi meglio dei dischi originali. La materia era soprattutto nu metal e post-grunge ed i film, a volte dei blockbuster destinati ad un successo spaziale ed in altri casi pellicole horror di serie minore, godevano di uno strumento promozionale eccezionale. Quel periodo glorioso è passato ed in effetti negli ultimi anni di colonne sonore in grado di far luce sullo stato della scena rock o metal ne sono uscite ben poche. Vuoi per la presenza di tanti musicisti nel cast e vuoi per seguire l’approccio vecchio stile dei registi, The Retaliators si avvale di una soundtrack da brividi, in grado di completare al meglio lo score originale composto da Kyle Dyxon e Michael Stein (Stranger Things). La tracklist viene inaugurata da ‘The Ending’ dei Papa Roach, dall’ottimo ‘Who Do You Trust?’, e le prime sorprese sono rappresentate dalle collaborazioni tra gli Eva Under Fire e Spencer Chanas dei Ice Nine Kills (‘Blow’) e tra i From Ashes To New e Anders Fridén degli In Flames (per la corrosiva ‘Scars That I’m Hiding’). I Mötley Crüe sono presenti a più riprese, prima con Tommy Lee (‘Tops’ feat. Push Push) e Vince Neil, che cerca di dare una mano ai Classless Act, e poi con Mick Mars che appare al fianco di Hyro The Hero (‘Who’s That Playing On The Radio?’) e con ‘The Retaliators Theme (21 Bullets)’. Altri apici assoluti sono ‘Darkness Settles In’ dei Five Finger Death Punch e ‘Tired Of Wnning’ dei Nothing More, ma anche gli All Good Things (‘For The Glory’ feat. Hollywood Undead’) non demeritano. Una grande compilation e quanta nostalgia ragazzi.