Un ritmo latino ed una voce straniante aprono il nuovo album degli ex At The Drive-In Cedrix Bixler Zavala e Omar Rodríguez-López. Il primo è ingrassato, passato a Scientology (‘Graveyard Love’) e ormai sembra più un impiegato di banca che un musicista. Il secondo è sempre più magro e stralunato, impegnato a pubblicare decine di dischi solisti e probabilmente depresso per non essere riuscito a sfondare nel mondo che ama di più ovvero quello del cinema. In effetti Los Chidos era piuttosto buono, ma non abbastanza commerciale per potere garantire gli stessi introiti dei Mars Volta e così, a dieci anni di distanza da ‘Noctourniquet’, il duo si è rimesso a scrivere canzoni insieme spingendosi su territori pop, fusion e progressive rock. Non aspettatevi infatti soluzioni intricate, improvvise schitarrate o la schizofrenia ritmica che caratterizzava la musica degli At The Drive-In o dei primi lavori in studio (‘De-Loused In The Comatorium’ e ‘Frances The Mute’). Mettetevi l’anima in pace perché l’atmosfera è sempre tenue, la voce colora brevi assoli di chitarra, disegni armonici sognanti e groove funk. A tratti pare di ascoltare un disco di fine anni ‘60 con i suoni che piacevano tanto alle radio americane dell’epoca (‘Blacklight Shine’ e ‘Vigil’). Il grado di estro è sempre elevato ma, se l’obiettivo era spiazzare pubblico e addetti ai lavori, i Mars Volta ci sono riusciti benissimo.