-Core
SO MUCH. too much
Destrage
3DOT
Pubblicato il 12/09/2022 da Lorenzo Becciani
Songs
A Commercial Break That Lasts Forever
Everything Sucks and I Think I’m a Big Part of It
Venice Has Sunk
Italian Boi
Private Party (feat. Devin Townsend)
Sometimes I Forget What I Was About To
An Imposter
Is It Still Today
Vasoline
Rimashi
Unisex Unibrow
Everything Sucks Less

Spesso mi è capitato di trattenermi negli elogi di gruppi italiani per evitare di finire nel calderone delle marchette tipiche del nostro movimento. In questo caso invece mi trovo in difficoltà perché qualunque termine potrebbe essere limitativo per descrivere un’opera tanto ambiziosa. I Destrage hanno dimostrato di potere ergersi a livelli spaventosi, alla faccia di trend, management, leggi del mercato e budget inferiori alle attese. Al cospetto del loro sesto lavoro in studio, tutto appare chiaro. Quello iniziato con ‘Urban Being’ è stato un percorso coerente e micidiale, vissuto a gradi di adrenalina fuori dall’ordinario eppure di una razionalità incredibile. Dopo tre anni di nulla, così li hanno definiti gli stessi milanesi, ed il passaggio da Metal Blade all’etichetta di Misha Mansoor dei Periphery era quasi scontato attendersi un album di proporzioni enormi e siamo stati accontentati. Dal primo all’ultimo brano, ‘SO MUCH. too much’ suona dinamico, fragoroso e del tutto imprevedibile. Non troverete in scaletta dieci secondi uguali tra loro e verrete costantemente travolti da una sezione ritmica spaziale, un guitar work che sembra tutto meno che italiano e la voce demoniaca di Paolo Colavolpe, capace di migliorare di album in album. La scaletta è stata prodotta da Matteo “Ciube” Tabacco (Mother, Overcharge) e poi mixata da Will Putney (ormai l’uomo più desiderato del pianeta, che di recente ha fatto volare i dischi di Vein.fm, Knocked Loose e dei suoi Fit For An Autopsy) per un suono corrosivo ma pulito, potentissimo eppure mai compresso o freddo. Il successore di ‘The Chosen One’ non si focalizza esclusivamente sull’alternative metal o il math rock, ma appare estremo quando c’è bisogno di far male e melodico quando scatta un’esigenza irrefrenabile di cantare. ‘Private Party’ vede la partecipazione di Devin Townsend, in nome di quel pizzico di follia che non è mai mancato nella loro musica, ma sono ‘Everything Suck And I Think I’m a Big Part Of It’ e ‘Vasoline’ gli apici di un ascolto che vi costringerà a recuperare i migliori dischi di The Dillinger Escape Plan, System Of A Down e Protest The Hero solo per rendervi conto che dalle nostre parti abbiamo un gruppo capace di competere ai medesimi standard qualitativi. Un’ultima cosa. Lasciate da parte dietrologie o teorie complottiste sulla scena di oggi perché un gran disco è semplicemente un gran disco e ‘SO MUCH. too much’ avrebbe funzionato vent’anni fa esattamente come funziona adesso.

Songs
A Commercial Break That Lasts Forever
Everything Sucks and I Think I’m a Big Part of It
Venice Has Sunk
Italian Boi
Private Party (feat. Devin Townsend)
Sometimes I Forget What I Was About To
An Imposter
Is It Still Today
Vasoline
Rimashi
Unisex Unibrow
Everything Sucks Less
Destrage
From Italia

Discography
2007 – Urban Being
2010 – The King Is Fat 'n' Old
2014 – Are You Kidding Me? No.
2016 - A Means to No End
2019 - The Chosen One
2022 - SO MUCH. too much