Con due anni circa di ritardo, i tedeschi danno alle stampe un secondo full lenght improntato su un rock melodico di facile presa e divertente da suonare dal vivo. Rispetto a ‘Wonderland’, la band è senza dubbio cresciuta, sia negli arrangiamenti che nella costruzione delle linee vocali, e in scaletta troverete soltanto un paio di filler. È interessante notare l’evoluzione che c’è stata da ‘Magical Star’ e ‘Take Your Time’, probabilmente i brani più vicini al debutto, e ‘My Own Way’ e ‘Daydream’, episodi decisamente più arrangiati e prodotti, a testimonianza della direzione intrapresa dal gruppo. Personalmente li preferisco quando si lasciano andare ad un hard rock vecchio stampo (‘How Will The Story End’ e ‘It Could Go On (Forever)’) ma Achim Köhler (Sinner, Primal Fear) ha svolto un gran lavoro in fase di missaggio, bilanciando a dovere le influenze e rendendo appetibili anche i passaggi più devoti all’AOR (‘Waiting For So Long’). Intrigante la copertina, anche se fa pensare più a un disco improntato sull’heavy metal.