Non si tratta soltanto di sperimentazione, perché nella caotica e assurda musica di Josh Miller e Tom Barber si trova anche un grado di immediatezza che ha sul serio del sorprendente. Non siamo certo al cospetto di una release pop eppure quella di ‘Oni’ si rivela un’esperienza sonora senza precedenti, capace di trascinare l’ascoltatore in un universo estremo e fantascientifico e coccolarlo con quelli che sono gli elementi che preferisce. Scorrendo la scaletta non vi imbatterete in due tracce uguali e tra influenze metalcore, djent, elettroniche e post metal verrete travolti da un incedere ritmico spaventoso, stacchi melodici nu metal, vomitate digitali e featuring da capogiro. Ryo Kinoshita dei Crystal Lake si esalta in ‘Hyperkill’ mentre Kyle Anderson dei Brand Of Sacrifice e Rory Rodriguez dei Dayseeker spaccano tutto rispettivamente in ‘Rosaria’s Fingers’ e ‘Come Home’. Quando poi giungerete alla sesta traccia dell’album e sarete rincorsi da un pazzo scatenato come Shaolin G degli UnityTX capirete bene cosa vi potrebbe attendere dal vivo. Altri apici sono senza dubbio ‘Looking Glass’, perché setta gli standard dell’intero ascolto, ‘Dragon Chaser’ e ‘Ana’, con Taylor Barber dei Left To Suffer. Fare meglio del debutto era difficile se non impossibile, ma i Darko sono un’entità che non teme niente e il loro contributo al metal moderno non può più essere trascurato. Una ultima considerazione è doverosa e riguarda la musica industrial di oggi. Si pone infatti una riflessione sul senso di tutta una serie di band che riciclano le idee degli anni ottanta e novanta senza alcuna vergogna. Sentite ‘Oni’ e ditemi se i suoi grovigli di fili, grida, rumori metallici, abomini di vario tipo non assumono una potenza tre volte maggiore. Un’intensità sconvolgente ed un mixaggio che andrebbe utilizzato per fare lezione a chi si vuole avvicinare al mestiere di ingegnere del suono. Una creatura gigantesca, malvagia e imprevedibile nelle mosse, di cui è lecito avere paura vera.