Una lunga militanza nell’ambiente industrial metal (Infection Code, Gabbiainferno) e collaborazioni di vario tipo - da Jochen Arbeit (Einstürzende Neubauten) a Aidan Baker (Nadja) passando per Fabrizio Modonese Palumbo (Larsen) e Stefania Pedretti (appena tornata anche lei nei negozi con ‘Ignoto’ degli Ovo), - per Enrico Cerrato, che ha coltivato “L’Architettura Della Disobbedienza”, un progetto ideato da Francesco Fassone e presentato in diversi festival italiani, mutando approccio compositivo e misurandosi in bilico tra teatro e musica. Il progetto si è evoluto parecchio a partire dalla fase embrionale ed il risultato sorprende per compattezza e segna progressi importanti rispetto ai due EP precedenti. ‘Molecole e Intercapedini’ è probabilmente il passaggio più distintivo di un percorso artistico che nasce dall’introspezione personale (‘L’Inconscio’) e termina la sua foga nella spiritualità (‘Il Tempio’). In questi anni Petrolio ha diviso il palco con artisti di spessore internazionale come Lingua Ignota, Pankow e Bologna Violenta e ritengo che uno degli aspetti più interessanti sarà proprio la trasposizione dal vivo del materiale. L’impressione è che le tracce possano ulteriormente dilatarsi e regalare soprese.