Non posso affermare di essere deluso dal nuovo lavoro di Fenriz e Nocturno Culto, perché sono ormai anni che palesano il desiderio di fare musica diversa e, considerata l’invidiabile discografia che possono vantare, sarebbe idiota anche solo pensare di costringerli a fare qualcosa contro volontà. Copertine del genere, le foto con i gattini o soprannomi improbabili non sono rispettosi del passato ma evidentemente, dopo l’implosione della scena, il crollo dei ricavi e l’uscita di film e documentari che hanno raccontato la verità su certe vicende, è meglio scherzare su alcuni aspetti. Premesso questo, nel successore di ‘Eternal Hails…’ trovano posto due pezzi grandiosi come ‘Stalagmite Necklace’, avantgarde quanto basta e caratterizzato da un arrangiamento sorprendente, e ‘Kevorkian Times’, riff da paura e atmosfere anni ‘80 per nostalgici. Il resto è purtroppo noioso o forzato. Si passa dall’omaggio ai Bathory di ‘Caravan Of Broken Ghosts’, discreta idea ma che avrebbe dovuto essere sviluppata in tempistiche più brevi, ad una litania al limite dello stoner (‘The Sea Beneath The Seas Of The Sea’), passando per episodi anonimi come ‘Impeccable Caverns Of Satan”, lecito aspettarselo da qualsiasi formazione speed-black ma non dagli autori di capolavori oscuri come ‘A Blaze In The Northern Sky’ e ‘Transilvanian Hunger’, e ‘Eon 2’.