Una forza della natura questo trio strumentale parigino che fonde in maniera egregia un progressive metal di stampo moderno, ricco di groove e soluzioni cinematiche, con influenze post-rock e ambient che arricchiscono gli arrangiamenti e rendono la materia trattata ancora più orientata verso la dimensione live. É proprio in tour che pezzi come ‘The Void’, il primo singolo immesso sul mercato l’anno passato per scoprire un po’ le carte, e ‘The Abstract’ potranno essere dilatati ulteriormente e svelare sorprese. Per il momento godiamoci però una scaletta di grande spessore, prodotta come Dio comanda e mai derivativa, anche se gli Oaks dichiarano apertamente di amare Mastodon, Russian Circles e Tool. D’altra parte come si fa a non amare suddetti colossi. In ogni caso le loro incursioni potenti squarciano l’atmosfera nel modo più brutale (‘The Chasm’) ma non si percepisce mai l’intento di scopiazzare qualcuno o comunque seguire le tracce percorse da altri. Addirittura un disco come ‘Genesis Of The Abstract’, presentato al mondo con una copertina che richiama alla memoria certe cose degli Isis, potrebbe risultare complementare alle release di Celeste (‘The Shape’), Gojira o di altre formazioni di spicco del catalogo di Argonauta Records (An Evening With Knives, Infection Code, High Fighter, Haven..) e questo perché la chitarra di Thibault L, il basso di Julien V e la batteria di Nathan RL non seguono direzioni precise, ma sperimentano in continuazione indirizzi melodici e violenti diversi.