I marchigiani danno alle stampe un debutto bello tosto, con influenze chiare, un sound potente e ricco di sfumature e un’attitudine che li avvicina ad altre realtà interessanti di casa nostra come The Last Drop Of Blood, Dust & The Dukes oppure, per rimanere in zona, The Rootworkers. ‘First Step’ è un titolo che guarda al futuro e che simboleggia un mettersi in gioco dopo anni di gavetta, ma la musica che vi è contenuta omaggia il meglio del blues, del country e del southern rock, con leggere divagazioni nello stoner e tentazioni hard rock, che magari verranno sviluppate maggiormente in futuro. ‘Hard Bones’ e ‘Scars Remain’ sono i pezzi più distintivi, tra retaggi di Black Crowes, Blackberry Smoke e Free e la ricerca di quel feeling che dal vivo arricchirà senza dubbio le esecuzioni. L’immaginario di ‘West End Highway’ e ‘Good To Be Alive’ lo conosciamo bene, alcuni di noi ci sono cresciuti, altri hanno amato le pellicole dei cowboy da piccoli o qualche serie televisiva da adulti ed altri ancora si sono imbattuti nelle Desert Sessions di Joshua Tree. In ogni caso il gruppo in questione descrive bene quello scenario e le pesanti orme lasciate sulla sabbia lasciano intendere l’importanza del percorso da compiere.