Il fatto di non potere suonare molto dal vivo, non solo a causa della pandemia, ha avuto un effetto positivo sul progetto nato dieci fa per volontà di Leif Edling. Nonostante le difficoltà in cui sono incappati, gli svedesi hanno infatti saputo mantenere elevato il tasso creativo e non smarrire il focus sui propri obiettivi in studio. Arrivati al quinto album, gli Avatarium continuano a stupire con una miscela di doom e hard rock impreziosita dalla voce di Jennie-Ann Smith e da un arrangiamento migliore dell’altro. Il concetto di morte viene analizzato sotto tutti i punti di vista, religioso, filosofico e psicologico, e la musica fluisce libera, solenne e potente, tra riff facilmente memorizzabili e melodie di atavica bellezza. Le tastiere di Daniel Karlsson sono spesso in evidenza e non mancano retaggi di un’altra esperienza sonora mitica come ‘The Girl With The Raven Mask’. ‘Mother Can You Hear Me Now’ e ‘God Is Silent’ sono due pezzi clamorosi, ma non si può rimanere indifferenti di fronte all’omaggio a Stoccolma, città di una bellezza unica che la mattina si sveglia con la voce di Nicke Borg dei Backyard Babies e e le selezioni di Rockklassiker Radio. Una storia più commerciale rispetto alla rivale Göteborg ma una cultura rock e metal da spavento che viene celebrata, in tutta la sua malinconia e senza celarne la decadenza. Chiude ‘Transcendent’ e si ha davvero la sensazione di essere stati trasportati in un’altra dimensione.