-Core
The Generation Of Danger
Tallah
Earache Records
Pubblicato il 24/11/2022 da Lorenzo Becciani
Songs
1. Mud Castle
2. The Hard Reset
3. Stomping Grounds
4. The Impressionist
5. Shaken (not stirred)
6. For The Recognition
7. Of Nothing
8. Dicker’s Done
10. Wendrid
11. Headfirst
12. Thistle
13. How Long

Una produzione selvaggia, letteralmente selvaggia. In tutta sincerità non mi aspettavo niente di meno, ma se da un paio di mesi non ascolto quasi nient’altro ci sarà pure un motivo. Tutte le considerazioni emerse nella recensione di ‘Matriphagy’ sono valide a distanza di due anni ed è vero che ‘The Generation Of Danger’ si impone come un guazzabuglio tra Korn, Slipknot, Linkin Park, System Of A Down, con breakdown metalcore in quantità, venature industriali e divagazioni nel death metal più cupo. Tutto vero e probabilmente ciò condizionerà la carriera del gruppo della Pennsylvania anche negli anni a venire, ma il tasso di creatività è comunque elevato e in scaletta non troverete mezzo secondo di noia. Chi ha avuto modo di assistere ad un loro concerto, troverà superflui i miei commenti nei confronti di Justin Bonitz. La sua prova è strepitosa, talmente da fuori di testa che pare di essere all’interno di un film sulla fine del mondo, però volendo trovare una differenza tra i primi due lavori del gruppo non è possibile esimersi dal sottolineare la compattezza dell’intera line-up. Stavolta ogni membro è protagonista in ciascuna canzone e non abbiamo solo il cantante e il batterista in rilievo. Max Portnoy farà felice suo padre, su questo ci sono pochi dubbi, ma pure il guitar work di Derrick Schneider e Alex Snowden è da brividi e Alizé "Mewzen" Rodriguez, tra giradischi, sample e synth, è una “bambola” mica da ridere. ‘The Hard Reset’ e ‘Stomping Grounds’ segnano un inizio di album epico poi arriva ‘The Impressionist’ e non ce n’è più per nessuno. Josh Schroeder (Lorna Shore, King 810) ha aggiornato la sua produzione, ottenendo un suono di batteria ancora migliore e lasciando che nel mixaggio le tastiere e l’elettronica avessero un peso specifico superiore. ‘Shaken (Not Stirred)’, ‘Of Nothing’ e ‘Thistle’ sono altre tracce che vi faranno gridare al miracolo. Il vero miracolo però è riuscire a dare alle stampe un disco che non annoia, che innalza a livelli inverosimili l’adrenalina e si prende gioco di tutte le immonde playlist che vengono pubblicizzate in rete. Non c’è una scena per i Tallah. Non ci sarà mai. E se ‘The Generation Of Danger’ vive di vibrazioni altrui, ok sarà pure così… ma dovrete puntarmi una pistola alla testa per farmelo togliere dallo stereo.

Songs
1. Mud Castle
2. The Hard Reset
3. Stomping Grounds
4. The Impressionist
5. Shaken (not stirred)
6. For The Recognition
7. Of Nothing
8. Dicker’s Done
10. Wendrid
11. Headfirst
12. Thistle
13. How Long
Tallah
From USA

Discography
Matriphagy - 2020
The Generation Of Danger - 2022