Per certi versi ‘Gummy’ può essere considerata la release più commerciale e coraggiosa della storia dell’etichetta indipendente svizzera, che accoglie nel suo catalogo tra gli altri i dischi di Camilla Sparkkks, Emilie Zoé e Coilguns. Allo stesso tempo, vuoi per il tappeto di glitch e vuoi per la voce eterea dell’artista originaria di Basilea, le canzoni scorrono evocative trasmettendo un senso di decadenza che fa riflettere. L’elemento ritmico è sempre in primo piano, grazie al mixaggio di Alain Meyer, e Cécile Meyer ha dato seguito alla collaborazione con il batterista Bernard Trontin (‘Moonwaves’), evolvendo la produzione di ‘Pallas Dreams’, la sua quarta fatica in studio edita da Radicals (Zeal & Ardor) che le ha permesso di ottenere recensioni importanti all’estero. L’obiettivo di tracce come ‘What The Birds Said’ e ‘Pink Lights’ è di trasportare in studio l’energia ed il fervore ipnotico che caratterizzano le sue performance dal vivo. Un obiettivo che può dirsi riuscito e un album che probabilmente anticiperà un ulteriore sviluppo sonoro. ‘All God’s Good Girls’ e ‘What You’ve Been Dreaming’ si muovono infatti su territori cinematici e lasciano la sperimentazione sullo sfondo, alla ricerca di una maggiore essenzialità che le rende adatte ad essere diffuse sulle playlist indie pop promosse dai servizi streaming che vanno tanto di moda oggi.