Anche quest’anno Justin K. Broadrick è stato molto attivo. Prima ha partecipato alla compilation tributo a Lustmord, con la reprise di ‘Ashen’, poi ha dato alle stampe ‘PURE Live’ e infine ha pubblicato a sorpresa questo nuovo album del progetto shoegaze-dark ambient che ormai viaggia parallelo ai Godflesh da diversi anni. Il successore di ‘Never’ e ‘Terminus’ è costituito di due tracce di diciassette minuti ciascuna. La prima viene inaugurata da un lamento in apparenza angelico che col passare dei minuti diviene sempre più ossessivo e lancinante. Per certi versi sembra un ritorno alle origini e ciò non appare così strano visto che l’anno scorso ‘Heart Ache’ è stato riproposto in versione rimasterizzata. Nella seconda invece il suono di una tromba viene filtrato come si usava fare nella scena industrial all’inizio degli anni ‘80. Il risultato è alquanto spaventoso ed in linea con il materiale più oscuro di Jesu (‘Sundown/Sunrise’ e ‘Conqueror’). Ancora una volta il livello qualitativo dell’offerta sonora del musicista originario di Birmingham, ex-Napalm Death e attivo pure con i Final, è molto elevato e la speranza è che ‘Pity/Piety’ esca presto in vinile perché la versione digitale, per quanto comoda e di immediata fruizione, è quanto mai limitante per questo tipo di musica.