La compositrice svizzera si conferma a livelli elevati con cinque composizioni che appartengono al medesimo universo di ‘Hello Future Me’, il suo terzo lavoro solista edito quest’anno da Hummus Records. Lo spazio sul vinile purtroppo era terminato e quindi inizialmente erano state messe da parte ma erano troppo belle per non essere pubblicate, così è nata l’idea di realizzare un EP autoprodotto che di fatto chiude un’era in attesa di nuovi esperimenti e progetti. ‘Dinosaurs’ e ‘Castle’ inaugurano la scaletta, tra immaginario fantastico e cruda realtà, e certe distorsioni elettriche si ritrovano pure in ‘Save The World’. Al contrario ‘Little Hand’ e ‘The Field’ svelano un’anima acustica che chi ha avuto la fortuna di vedere Emilie Zoé dal vivo conosce bene. Nicolas Pittet e Louis Jucker hanno partecipato alle sessioni di registrazione ed il mixaggio è stato eseguito da Kevin Galland per un suono che mette in risalto le qualità di un’artista che in passato è stata paragonata a PJ Harvey e Cat Power e che ricordiamo pure con Autisti e /A\. L’EP è scaricabile gratuitamente in rete di conseguenza non farete fatica ad ascoltarlo. Vi consiglio di farlo e di approfondire anche il resto della sua discografia perché al suo interno di banale c’è ben poco.