Al di là del mero scopo commerciale per cui esce questa edizione limitata dell’ultimo lavoro in studio dei californiani, ritengo che siano soprattutto due gli aspetti da sottolineare. Il primo è che dal vivo, qualunque sia il contesto, i Korn continuano a mietere vittime e la voce di Jonathan Davis non appare risentire affatto dello scorrere degli anni. Il secondo è che, con ‘Nothing’ e ‘Requiem’, il gruppo ha assestato due colpi letali ad una scena alternative metal incapace di trovare validi sostituti ai precursori del crossover e del nu metal. Il live registrato alla Hollywood United Methodist Church, depurato dei frangenti acustici, viene distribuito in versioni differenti, a testimonianza di uno show memorabile e di un momento di forte ispirazione. ‘Start The Healing’ e ‘Worst Is On Its Way’, stupendo il remix con Danny Brown e Meechy Darko, simboleggiano la nuova era, passata prima per le sperimentazioni col dubstep (‘The Path Of Totality’ e ‘The Paradigm Shift’) e in seguito per un determinato ritorno alle radici, mentre ‘Let The Dark Do The Rest’ riflette la fase di transizione del frontman, colpito dalla tragedia della scomparsa della moglie.