Da non confondere con il gruppo post-hardcore e punk australiano, i Mowgli sono un trio francese, formato da Bastien Andrieu, Ferdinand Doumerc e Pierre Pollet, che ama avventurarsi nei meandri del jazz, del prog e dell’elettronica, senza dare troppi riferimenti all’ascoltatore. Di loro ricordo ‘Ivre De La Jungle’, uscito diversi anni fa ma sempre attuale, è un’attività costante a livello di underground, che non ha avuto poi un riscontro esagerato in termini di produzioni. Con questo nuovo album la storia potrebbe cambiare, non solo perché al suo interno troviamo delle invettive electro-jazz dal profilo quasi radiofonico e comunque accessibile, ma perché l’impressione è che questa scaletta sia costruita appositamente per essere portata dal vivo e raggiungere fasce di pubblico più ampio. Il libro della giungla è il playground ideale per mettere da parte il grigiore e le difficoltà del vita di tutti i giorni e lasciarsi andare ad una musica astratta, sognante e cinematica. Sarà curioso vedere la trasposizione live del materiale anche perché il grado di improvvisazione appare elevato e strutture compositive come ‘Malalamoler’ e ‘Léviathan’ sembrano scritte appositamente per essere dilatate, spezzate e di nuovo ricomposte.