Nel caso dei norvegesi credo che sia corretto usare il termine di revisionismo musicale, visto che nella presentazione della versione strumentale di ‘Goatlord’ si parla di death metal, addirittura di doom, quasi come se ‘Soulside Journey’ fosse assimilabile ad un disco dei Death o degli At The Gates. Che strano il mondo. Prima si passa il tempo rinchiusi nella propria solitudine, rifiutando quasi totalmente il contatto con l’esterno e riducendo al minimo le apparizioni dal vivo, poi si cerca di stare sulla bocca di tutti, parlando alla radio, chiudendo i ponti col passato e idolatrando le influenze speed metal. Alla fine forse ha avuto ragione sul serio Jonas Åkerlund con la sua “fotografia” della scena black metal norvegese denominata Lords Of Chaos. Secondo quanto dichiarato da Fenriz e Nocturno Culto, ‘Goatlord’ avrebbe dovuto essere il secondo capitolo della discografia dei Darkthrone, ma i piani cambiarono con lo sviluppo di un sempre maggiore interesse verso sonorità black metal. Alcune parti composte vennero utilizzate per ‘A Blaze In The Norhtern Sky’ e le tracce strumentali in questione, rimasterizzate da Patrick Engel e immesse sul mercato con l’artwork a cura di Zbigniew M. Bielak, dovrebbero cancellare ogni tipo di dubbio. Personalmente trovo che al contrario generino solo confusione e che l’operazione commerciale sia veramente di cattivo gusto.