Scrivere la recensione di questo disco è stato facile, anzi non ce n’è stato nemmeno bisogno. A parte qualche piccolo accorgimento l’avevo già scritta in estate. Questo perché l’album è stato rimandato di diversi mesi. Nel frattempo gli svedesi hanno firmato per Atomic Fire e hanno realizzato un documentario che svela i segreti dietro alle registrazioni del successore di ‘The Secret of Our Time’, svoltesi tra il Silence Studio di Koppom ed i Root Rock Studios di Stoccolma. Le influenze della band non sono cambiate e fanno riferimento soprattutto agli anni ‘60 e ‘70 quando regnavano il blues, la psichedelia e l’hard rock. Chi ama Led Zeppelin, Jefferson Airplane, The Doors, Curved Air, Love e Mountain troverà nei Siena Root qualcosa di familiare, oltre al tipico suono di chitarra nordico ed al basso maestoso di Sam Riffer, vero protagonista della release assieme a Zubaida Solid, responsabile di voce e organo. A completare la quadratura ritmica sono il chitarrista Johan Borgström (Shaam Larein) ed il batterista Love Forsberg, per una scaletta potente, lineare e decisamente live oriented, con alcuni pezzi che non aspettano altro di essere dilatati e resi ancora più acidi dal vivo. Con ‘Coincidence & Fate’ e ‘Dusty Roads’ i Siena Root giocano sul sicuro, mentre ‘Winter Solstice’ e ‘Keeper Of The Flame’ sono due autentiche gemme che non temono paragoni con gli altri cavalli di battaglia in carriera. La rivelazione è che il tour bus ha ripreso la strada e presto i quattro potranno regalarci tutta la magia di cui abbiamo un gran bisogno.