Un’orda satanica si sta muovendo a testa alta dal quartiere di St. Pauli ad Amburgo, dove tutti gli anni i fan dei Turbonegro organizzano delle feste alcoliche che durano per giorni, in destinazione Valhalla. Se dobbiamo morire tanto vale farlo da eroi. Così gli autori di ‘Fire In Your Hole’ tornano nei negozi con il disco più maturo e letale della loro carriera, trascorsa tra il Regno Unito e la Germania. Tor Abyss è un ossesso al microfono e dimostra di trovarsi a suo agio in un’ambientazione cosparsa di croci ribaltate, toppe di punk band tedesche (Ozymoron, Die Ärtze, Kong Dong, ), poster datati (su tutti T-Rex e The Cramps), maschere sadomaso, tanto latex, giubbotti da fare invidia a quelli di Sons Of Anarchy e Mayans e borchie di dubbia provenienza. Le quattordici tracce in questione, prodotte dal leader assieme al chitarrista Mickey Necro, sono devote al garage rock che ha infiammato la Scandinavia negli anni ‘90, tanto ai Misfits quanto ai Motörhead, tanto ai b-movies sporcaccioni di una volta quanto al meglio del fetish moderno e hanno come minimo comune denominatore il palco! Pochi minuti e comincerete a sudare come dopo un pogo forsennato ed i livelli di adrenalina e elettricità si alzeranno a mille. Se avete fatto attenzione alla recente discografia dell’etichetta di Linköping, che quasi in contemporanea si è permessa di dare alle stampe un altro capolavoro come ‘Welcome To The Grime Town’ dei Grande Royale, non c’è bisogno che vi dica niente. Se poi siete seguaci di Supercharger e Denimgoat e avete consumato anche gli album dei Turbonegro con Anthony Sylvester allora acquistate immediatamente un copia del vinile macchiato sangue. In ‘Psychic Vampires’ appare Mark “Sparky” Phillips dei Demented Are Go e ‘Cunt Of Destruction’ e ‘Naked City’ sono il modo migliore per descrivere l’isolamento degli ultimi tempi, ma non ha alcun senso indicare un pezzo invece di un altro perché ‘Satanic Age’ è una mazzata in testa che arriva tutta insieme. E noi abbiamo Måneskin capito..