La storia degli irlandesi parla da sé. In poche formazioni al mondo sono riuscite ad offrire un apporto così significativo in ambito celtic folk e black metal ed il successore del solido ‘Nine Years Of Blood’ contiene una dozzina di pezzi feroci ed evocativi che fanno sembrare Keith Fay e compagni dei ragazzini. Al fianco del leader è tornato Joe Farrell, batterista fino al 2007 adesso al basso, e sono stati assunti il drummer Tom Woodlock (Zhora) e la violinista Audrey Trainor. Un’iniezione di energia di cui il gruppo aveva bisogno, soprattutto dopo la sospensione dell’attività live, e che si riflette in episodi come ‘The Living’, ‘The Queen’ e ‘The Witch’ - impreziosita da due chitarristi come David Quinn e Lee Stuart Dixon (Venom) - che riassumono un po’ tutto quello che è stato il manifesto sonoro in trent’anni di attività ed allo stesso tempo si aprono a spunti moderni. ‘The Reaper’ si rivela la traccia più personale, Fay l’ha dedicata al padre recentemente scomparso, in scaletta mentre ‘The Ghost’ è esaltata dalla voce di Vreth (Finntroll) ma, al di là dei singoli passaggi, è nella sua compattezza che ‘The Living And The Dead’ cattura l’attenzione dell’ascoltatore. Un’eccellente scusa per scoprire i vecchi dischi dei Cruachan e magari farsi una cultura su un movimento folk metal da sempre molto mutabile sia nelle sue influenze sia nella capacità di strappare consensi.