Tastiere evocative, riff taglienti, stacchi di batteria più heavy che mai ed un feeling anni ‘80 sfacciato. Così gli svedesi tornano sul mercato con altre tredici tracce, registrate agli Hvergelmer Studios di Olof e Jonas Wikstrand e promosse con l’evocativo artwork a cura di Adam Burke, che non manca di sottolineare il concetto di tempo nella musica e nell’arte in genere. Un viaggio nel tempo che gli Enforcer hanno tradotto in ‘Experience Nostalgia’ e che in tour si tradurrà nell’ennesima serie di assalti al fulmicotone, a base di true metal e hard rock. Rispetto a ‘Zenith’, la produzione sembra più rock oriented ed il frontman svela un timbro vocale che probabilmente in molti non conoscevano. Per il resto siamo al cospetto del solito disco degli Enforcer, con una qualità di melodie e riff superiore alla media e tanta magia per chi è rimasto ai valori di una volta. A pubblicarlo è ancora Nuclear Blast, che nel frattempo ha arricchito il proprio roster con tante formazioni di stampo moderno. Sarà interessante capire se l’etichetta sarà in grado di promuovere al meglio questa materiale che per molti si rivelerà pura manna dal cielo. Ce lo auguriamo vivamente, alla faccia di chi straparla di revival metal (la cosiddetta ‘Metal Supremacia’) e non sa nemmeno cosa sia scrivere una mezza canzone. ‘Coming Alive’ e ‘Demon’ sono assolutamente irresistibili, ‘Kiss Of Death’ e ‘At The End Of The Rainbow’ richiamano alla memoria gli esordi e la ballata ‘Heartbeats’ pare uscire da un disco degli Scorpions.