E’ bellissimo vedere come gli L.A. Guns abbiano messo sul mercato un disco totalmente diverso dal loro background, mentre gli Angels In Vein, band formatasi nel 2015 e composta da Chris Van Dahl (Cherry St., Pack Of Wolves, L.A Guns), Todd “Taz” Anthony (Cherry St., Spinning Chain, The Union Underground) Adam Kury (Pack Of Wolves, Legs Diamond, Candlebox) e Troy Patrick Farrell (White Lion, Gilby Clark, Enuff Z’Nuff, Tantric), sembra che arrivino catapultati dagli anni ottanta con un sound immediato, melodico e decisamente avvincente. “Long Time Coming” è un album che si fa ascoltare con piacere, perché è pieno di belle canzoni, a partire dall’accoppiata iniziale formata da “No One Gets Out Alive” e “With Me Tonight” che avrebbero fatto faville quando il glam era al massimo della sua fama. Poi non mancano le cover. Se “Don’T You Forget About Me” dei Simple Minds appare un mero esercizio di stile, molto meglio si rivela “Bang A Gong” del mitico Mark Bolan, da sempre riconosciuto come uno dei padri dichiarati del glam rock. Ci sono anche situazioni che non ti aspetti e che riconducono al rock più duro dei Velvet Revolver (“Trip Of A Lifetime”) dove il cantato ricorda, neanche troppo lontanamente, quello del compianto Scott Weiland. Per il resto bisogna prendere il cd, infilarlo nello stereo ed alzare il volume al massimo. Ci si renderà conto che, fortunatamente, ancora ci sono degli artisti che sanno scrivere brani tosti, ma immediati e che riescono a coinvolgere chi ha la fortuna di ascoltarli. Il problema è che, molto probabilmente, questo lavoro passerà sotto traccia, perché ha poca attinenza con i tempi grami che musicalmente stiamo vivendo. Chi, però, è un inguaribile nostalgico o vuole, comunque, ascoltare musica disimpegnata e frizzante deve, per forza di cose, approcciarsi agli Angels In Vein e lo deve fare senza essere snob o con la puzza sotto il naso. Al momento “Long Time Coming” è uno dei migliori dischi usciti quest’anno.