A quattro anni di distanza dall’eccellente ‘Nucleus’, nel frattempo i giapponesi hanno pubblicato un’esplosiva Studio Jam con Graham Bonnet, si riaffacciano sul mercato gli Anthem, consapevoli del loro status internazionale e desiderosi di trasmettere ancora una volta i loro valori alla scena heavy metal. L’album non si differenzia troppo dal suo predecessore, se non per la produzione che appare decisamente più “europea”, con il guro Jens Bogren (Opeth, Dimmu Borgir) che ha affiancato il leader Naoto Shibata dietro la console. Il bassista ha dichiarato che si tratta del full lenght più heavy metal nella storia del gruppo ma, al di là dei proclami, alcuni passaggi possiedono sul serio il groove tipico delle formazioni più giovani ed aggressive. ‘Snake Eyes’ e ‘Wheels Of Fire’ inaugurano la scaletta con energia ed un paio di soluzioni melodiche accattivanti. Yukio Morikawa dimostra ancora di cavarsela al microfono e non sfigura affatto al confronto di colleghi più giovani e quotati. Non certo il nuovo disco dei Metallica, ma un buon disco di musica heavy, prodotto come si deve e suonato col cuore. L’aquila in copertina porta un biglietto nel becco quindi la speranza è che gli Anthem possano finalmente esibirsi anche nel nostro paese.