Dopo ‘Call Of The North’ dei Frozen Crown e ‘Mater Larvarum’ dei Deathless Legacy, Scarlet Records mette a segno un altro colpo niente male. C’è da dire che l’etichetta milanese ha puntato sugli Ulvedharr in tempi non sospetti ovvero a partire dal terzo lavoro in studio ‘Total War’, ma adesso si ritrova in catalogo una delle migliori uscite death-thrash dell’intero scenario underground europeo. I bergamaschi hanno saputo evolversi di release in release, il loro sound è diventato sempre più internazionale e anche stavolta, a distanza di quattro anni da ‘World Of Chaos’, notiamo dei grossi cambiamenti. La grana delle chitarre è spettacolare, la batteria sempre davanti nel mixaggio, a cura di Stefano Morabito al 16th Cellar Studio (Fleshgod Apocalypse, Decrepit Birth) e gli arrangiamenti risultano decisamente più dinamici rispetto al passato. Il canto dell’Inferno nel quale si narra delle punizioni inflitte ai traditori viene descritto con brani terremotanti come ‘Wasteland’ e ‘Master Liar’, ma pure con pezzi leggermente diversi dal solito quali ‘Dagon’ e ‘Eternal Attack’. L’impatto generale è notevole e ‘Inferno XXXIII’ ha tutto per conquistare un cospicuo numero di fan all’estero. Superba come sempre la copertina di Paolo Girardi, un artista che ormai non ha più bisogno di presentazioni, ed eccellente la prova del nuovo chitarrista ritmico Alessandro Lera, già nei Dark Redeemer.