Gli inglesi hanno saputo costruirsi un grosso seguito sia tra gli appassionati di post-punk sia tra tutti coloro che danno fiducia a qualsiasi cosa sia marcata indie rock. Negli anni hanno vissuto, un po’ come tutti, di alti e bassi ma la costanza compositiva non è mai mancata e con questo sesto lavoro hanno decisamente raggiunto il loro apice. Il processo del successore di ‘Five’ è stato piuttosto travagliato ma la scaletta è costituita di un singolo migliore dell’altro e sia Charles Cave che Harry McVeigh sembrano in forma smagliante. Per scrivere la storia manca pochissimo ed in attesa di poterli ammirare in tour, pezzi come ‘Am I Really Going to Die’, ‘I Don’t Want To Go To Mars’ e ‘Blue Drift’ segnano una marcata evoluzione a livello di produzione, curata da Claudius Mittendorfer (Nine Inch Nails, Ash) e Ed Buller (Suede, Pulp), con un pizzico di elettronica in più. A tratti le atmosfere sono dannatamente cupe, spaventose, al limite della darkwave, mentre in altri frangenti emerge la dimensione più popolare e ruffiana di un gruppo che sa scaldare le arene. Il testo di ‘Step Outside’ fa riflettere ed a sorprendere sono pure i sei minuti di ‘Roll December’ e la bonus track ‘Staring At The Sun’. Un acquisto obbligatorio per tutti i fan di Editors e Interpol, ma non soltanto.