Il notevole clamore suscitato dal debutto di dieci anni orsono, registrato col collaboratore degli Arctic Monkeys Mike Crossey, non è stato seguito da altrettanta fortuna anche se il gruppo di Manchester ha continuato a riscuotere un successo significativo su scala internazionale ed a pubblicare grandi dischi come ‘A Brief Inquiry into Online Relationships’, che ha segnato la consacrazione definitiva nel mercato americano, e questo quinto lavoro in studio, che ha tutto per segnare una svolta. Prima di tutto a livello di arrangiamenti e produzione perché appare evidente come Matthew Healy e soci abbiano raggiunto una maturità importante. Alcuni passaggi sono decisamente cupi e personali mentre altri sfacciatamente commerciali e melodici, ma ciò non guasta affatto. Anzi, ascoltando ‘Being Funny in a Foreign Language’ si ha più l’impressione di essere in mezzo alla gente nel prato di un festival che di trovarsi davanti al giradischi nella propria camera. Che poi si tratti di pop rock, synth pop o indie rock non frega niente a nessuno. L’artwork a cura di Samuel Burgess-Johnson (Tove Lo) mi ha riportato alla mente gli incubi provocati dalla visione di The Lightouse. BJ Burton (Bon Iver, Low) e Jack Antonoff (Lana Del Rey, Taylor Swift) hanno detto la loro in termini di produzione ma il contributo più stellare è quello di Warren Ellis, che rende d’oro ogni cosa che tocca.