Dopo lo splendido ‘Cosmic’ ci attendevamo molto dal quartetto di Mainz, che non solo ha saputo pubblicare una manciata di canzoni del medesimo livello ma è riuscito a realizzare un album esattamente complementare al debutto. Vi giuro che se accostate i due ascolti potrete percepirlo benissimo. Non so quanto sia stata studiata la cosa, ma nei passaggi più ruvidi del primo c’è spazio per le divagazioni melodiche del secondo e negli arrangiamenti coraggiosi di ‘Andromeda’ si incastrano a meraviglia alcuni spunti strumentali, soprattutto di synth suonati in maniera quasi selvaggia, di ‘Cosmic’. Nel giro di quattro anni i The Sun Or The Moon, che dichiarano di preferire un giretto su Saturno invece che sull’amata Luna o su Marte, hanno saputo offrire una rilettura originale ed intrigante dell’universo kraut e psych rock e stavolta la componente progressive è accentuata, anche grazie ad un missaggio esemplare. Amanti di Pink Floyd e King Crimson così come di Can, Amon Düül e Tangerine Dream segnatevi bene il loro nome perché in circolazione troverete poco dello stesso valore. ‘Psychedelik Kosmonaut4’ e ‘Andromeda Speed Freaks’ i simboli di un ritorno discografico che conferma la bontà del giudizio precedente.