Ultimamente si è parlato più dei Voyager a Eurovision che della loro musica. Questo è il rovescio della medaglia. Che gli australiani fossero un gruppo eclettico lo sapevamo da tempo, anzi ve lo avevamo suggerito a più riprese ma è palese che negli ultimi due anni il loro lavoro ed il supporto del management e dell’etichetta si siano concentrati su obiettivi differenti. Ciò non ha intaccato troppo il songwriting nel senso che ‘Fearless In Love’ possiede alcuni passaggi davvero melodici e commerciali ma per buona parte della scaletta non si distacca troppo dalle vecchie release. Dal punto di vista tecnico il gruppo prog metal non deve invidiare niente e nessuno e Matt Templeman ha fatto in modo che il mixaggio esaltasse voce e stacchi ritmici senza seppellire le parti soliste di chitarre e basso (‘Twisted’). ‘Prince Of Fire’ e ‘Ultraviolet’ illuminano la prima parte di scaletta e, nonostante alcuni retaggi glam e pop, l’atmosfera è quasi sempre dark e cinematica. Danny Estrin è cresciuto molto come cantante e ‘Promise’ lo dimostra. I Voyager non hanno paura di inserire elementi destabilizzanti nelle loro canzoni e ciò potrebbe contribuire ad allargare la fanbase anche se forse un’etichetta come Season Of Mist, aperta alle contaminazioni ma rigorosa nella scelta delle band, appare un po’ stretta. Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi mesi. Di sicuro ‘Fearless In Love’ è un disco piacevole da ascoltare e ricco di spunti interessanti tanto per conoscitori della materia quanto per neofiti.