Dopo l’ottimo riscontro ottenuto da ‘Edder & Bile’, i norvegesi erano attesi ad una conferma del loro stato di forma e soprattutto della loro convinzione. Così è stato e queste tredici tracce, composte prevalentemente durante la pandemia si riallacciano alla condizione del genere umano e desiderano sonorizzare l'attuale mondo post-apocalittico. Una concezione secondo la quale la musica non è l’unica componente da tenere sotto stretta attenzione, sebbene per rendere più robusta la sezione strumentale siano stati invitati in studio Eilert Solstad degli ...In Pains e Ronni Le Tekrø. Ne è uscito fuori un album estremo, brutale e corrosivo come previsto, ma allo stesso tempo dal sorprendente tasso creativo. ‘Scum Of The Earth’ e la title track rappresentano gli apici compositivi di un Anders Odden che pure in fase di intervista è sembrato lo stesso solitario di sempre. Un uomo che fatica a relazionarsi con il resto della scena e che cerca di mantenere elevata la coerenza di un progetto nato tanti anni addietro. La sua visione non è cambiata e per chi ama il black-death di matrice scandinava i Cadaver restano un passaggio obbligatorio alla faccia dei trend o di tutte quelle formazioni che campano di compromessi.