-Core
Stone
Baroness
Abraxan Hymns
Pubblicato il 05/09/2023 da Lorenzo Becciani
Songs
Embers
Last Word
Beneath the Rose
Choir
The Dirge
Anodyne
Shine
Magnolia
Under the Wheel
Bloom

La scelta di autoprodursi è stata la migliore che il gruppo originario della Georgia potesse prendere dopo l'eccellente riscontro ottenuto da ‘Gold & Grey’ e la sospensione dell’attività dal vivo. In questo modo hanno avuto il controllo totale sul materiale e soprattutto si sono messi addosso quella frenesia necessaria per scrivere grandi dischi rock. Non avete letto male. Ho detto di proposito rock, perché ormai la musica dei Baroness, nati come sludge band e poi lentamente virati verso un progressive metal dalla tinte epiche e venato di influenze hard rock, appare in costante bilico tra rock e metal. Le dinamiche sono quelle delle icone del rock in grado di riempire gli stadi mentre le chitarre, il basso e la batteria sono quanto mai heavy e voluminose. In questo continuo trovare equilibrio tra le due dimensioni, il songwriting dei quattro si è arricchito col meglio da entrambi i generi e non è un caso che su un disco come ‘Stone’, pubblicato a quattro anni di distanza dal suo predecessore, possano trovare spazio due pezzi molto diversi tra loro come ‘Beneath The Rose’ o ‘Shine’. La magnifica copertina realizzata ancora una volta dal leader John Baizley rende bene la quantità di stratificazioni che troverete nell’album. Quello che mancava era maggiore respiro nel mixaggio ed a questo ci ha pensato Joe Barresi ovvero un personaggio che, giusto per fare qualche nome, ha lavorato con Tool, Queens Of The Stone Age, Soundgarden e Bad Religion. Il suo lavoro in ‘Last Word’ è eccezionale, ma anche ‘The Dirge’ e ‘Magnolia’ sono due pezzi che simboleggiano la svolta dei Baroness. Una svolta che non passa per innovazioni assurde o cambi di rotta, ma passa per un’evoluzione del rapporto tra i quattro membri ed i loro strumenti da una parte e per un ulteriore rafforzamento della connessione con l’ascoltatore dall’altra. Gina Gleason suona la chitarra come se fosse nei Kyuss, Nick Jost ha portato tutte le sue influenze jazz nel suo modo di comporre e Sebastian Thomson picchia duro come se non ci fosse un domani. Invece di ripetersi e pubblicare due volte il medesimo album, i Baroness hanno moltiplicato gli sforzi per rendere ogni canzone epica come il pezzo con cui aprire o chiudere la loro setlist dal vivo e allo stesso tempo diretta e melodica quasi fosse un singolo da spingere in alto in classifica. Difficilmente diventeranno dei primi della classe, e in questo il terribile incidente che ha rischiato di porre fine alla loro carriera ed alle loro vite, non li ha certo aiutati però siamo di fronte ad un altro masterpiece in grado di accontentare i fan dei Mastodon quanto quelli dei Neurosis, chi idolatrava gli Isis e chi non riesce a stare fermo quando ascolta Red Fang o Sword.

Songs
Embers
Last Word
Beneath the Rose
Choir
The Dirge
Anodyne
Shine
Magnolia
Under the Wheel
Bloom
Baroness
From USA

Discography
The Red Album (2007)
Blue Record (2009)
Yellow And Green (2012)
Purple (2015)
Gold & Grey (2019)
Stone (2023)