Il duo strumentale tedesco si supera, pubblicando in contemporanea un nuovo lavoro in studio, che di fatto mette in loop quanto proposto col precedente ‘Everything We Will Leave Beyond Us’, e il box retrospettivo ‘Works 08-23’. Nella visione di Chris Burda e Martin Grimm trovano spazio post-rock, shoegaze, ambient, a tratti anche big beat e musica per colonne sonore e ‘Recurring’ rende questo mix ossessivo e letale, a dispetto di una pulizia sonora notevole. Nel corso degli anni le loro produzioni sono salite di livello, hanno abbracciato uno spettro più ampio di influenze e raggiunto un pubblico sempre più vasto. I Collapse Under Empire infatti possono piacere sia ai fissati con l’elettronica sia a tutti coloro che ascoltano post-rock elettrico e heavy e talvolta hanno bisogno di riflettere o staccarsi dal rumore quotidiano. Dal punto di vista tematico, l'album ruota attorno al ciclo perpetuo della vita, in cui tutto sul nostro pianeta si ripete costantemente. Dopo la distruzione e la purificazione con la morte, seguono la pace e la redenzione. L'album è cupo, malinconico ma anche pieno di speranza. ‘Revelation’ e ‘Forgiveness’ sono gli emblemi di un suono potente che combina paesaggi sonori eterei con arpeggi e riff di chitarra. Potremmo trovarci sul serio davanti all’apice in carriera, anche perché il cofanetto contiene il catalogo completo della band dal 2008 al 2023 in vinile. Un modo per addentrarsi in un universo ignoto, pericoloso ma proprio per questo avvincente. Prima che il nostro tempo si sia esaurito.