L’AOR, genere ormai intramontabile, ha trovato soprattutto nella Svezia una terra fertile che vede fiorire e spuntare band di ogni tipo legate a queste sonorità che non ne vogliono sapere di andare in pensione. I West Alley, provenienti da Goteborg, sono un altro fulgido esempio di gruppo legato in maniera indissolubile agli anni ottanta. A differenza, però, di molti loro colleghi, costoro cercano di disimpegnarsi con maggiore originalità su più fronti come dimostra da subito la bella titletrack che omaggia il soul della Motown con tanto di fiati. Si tratta di un bel modo di dare il benvenuto agli ascoltatori, prima di entrare con più forza nel genere di cui sono ambasciatori. “Good Times”, ad esempio, ha un buon tiro, grazie a un solido riff di chitarra e ad un chorus di impatto che funziona a dovere. Stessa cosa si può dire di “Miracles Can Happen” che ci riporta direttamente alla metà degli anni ottanta. Le tastiere sono quelle dell’epoca e le chitarre, pur avendo un’attitudine molto vintage, non appaiono mai aggressive e tutto questo rende fascinosa la canzone. Si viaggia sempre nell’amarcord più puro con tracce quali “Warning” (dal profondo appeal radiofonico) e “Fortune And Fame” che è una ballad di prima qualità. La voce del leader Magnus Bjorkroth, per tutta la durata del lavoro, si arrampica sempre su vette altissime, mentre il resto dei suoi compagni suona a metà tra i Toto e i Foreigner. La godibilità del prodotto, ad ogni modo, rimane massima e testimonianza ne sono brani come la rockeggiante “Angels” e la notevole “Feels Like A Clown” dall’irresistibile coro. “What A Night To Remember” è un album fatto bene, godibilissimo, suonato in modo ineccepibile e pieno di belle canzoni che ti rimangono in testa. Ha un difetto, ovvero è uscito con un ritardo di almeno quaranta anni rispetto alla tabella di marcia, ma alla fine chi se ne frega! La musica di qualità, anche se datata, va premiata a prescindere e, dunque, un applauso i West Alley se lo meritano totalmente.