-Core
Pretty Vicious
The Struts
Big Machine/John Varvatos Records
Pubblicato il 31/10/2023 da Francesco Brunale
Songs
01. Too Good At Raising Hell
02. Pretty Vicious
03. I Won’t Run
04. Hands On Me
05. Do What You Want
06. Rockstar
07. Remember The Name
08. Bad Decisions
09. Better Love
10. Gimmie Some Blood
11. Somebody Someday

Lo possiamo scrivere ad inizio recensione e sottoscrivere anche con assoluta certezza: questo quarto album dei The Struts è davvero bello, perché spacca dall’inizio alla fine e non ha un momento di cedimento. La band britannica, che nel corso degli anni ha raggiunto uno status importante conquistando anche un disco di platino, con “Pretty Vicious” paga tremendamente dazio ai Rolling Stones dei primi anni settanta e ai seminali The Primal Scream dell’epoca “Give Out But Don’t Give Up”. Le undici canzoni sono figlie di un rock sporco, anche se levigato da storture e imperfezioni grazie all’ottima produzione di un guru come Julian Raymond, che hanno melodie di prim’ordine che si stampano nella testa e non ne vogliono sapere di uscire per nessuna ragione al mondo. Del resto l’iniziale “Too Good At Raising Hell” mette da subito le cose in chiaro grazie a quel riff di chitarra che sa tanto di Keith Richard o anche di Chris Robinson. L’attitudine anglosassone è un’altra caratteristica della band che è in grado di scrivere canzoni da stadio come la clamorosa “Rockstar” che possiede un ritornello che non fa prigionieri o l’incisiva “Remember The Name” in cui il cantante Luke Spiller fa evidentemente il verso a Mick Jagger. Per il resto si viaggia su un ottovolante che possiede nel proprio DNA i crismi della storia del rock. La titletrack è ipnotica e ha al suo interno qualcosa dei Simple Minds, mentre “Hands On Me” è una ballad delicata, che non dovrebbe faticare ad avere milioni di streaming e passaggi radiofonici nelle radio inglesi. Poi ci sono altre piccole perle come “Better Love”, piena di riferimenti alla scena romantica degli anni ottanta, e come la nostalgica “Bad Decision” che farà strage di cuori. Alla fine il disco, che non dovrebbe fare fatica a diventare un successo con la S maiuscola, si chiude con un altro lento superlativo quale “Somebody Someday” che mette in risalto la capacità del quartetto di saper realizzare brani che possono restare nel tempo. Una dote, diciamola tutta, che in pochi dei loro colleghi sono riusciti a mantenere negli ultimi grami periodi.

Songs
01. Too Good At Raising Hell
02. Pretty Vicious
03. I Won’t Run
04. Hands On Me
05. Do What You Want
06. Rockstar
07. Remember The Name
08. Bad Decisions
09. Better Love
10. Gimmie Some Blood
11. Somebody Someday
The Struts
From UK

Discography
2014 – Everybody Wants
2018 – Young & Dangerous
2020 – Strange Days
2023 – Pretty Vicious