In quanto a thrash moderno, anche se parlare di thrash moderno ha senso solamente per chi ascolta la musica in streaming e se ne frega del formato fisico, gli spagnoli non devono invidiare niente a nessuno. Nel corso degli anni il loro sound si è infervorato, nell’ottica della dimensione live, e la produzione è migliorata, lasciando emergere le qualità tecnica dei vari componenti. Un pezzo come ‘To Whom It May Concern’, presentato tra l’altro con l’ottimo video di Juan Castillo, la dice lunga sull’attitudine del gruppo ed il guitar work di Guillermo Izquierdo è da brividi. Per certi versi questo ottavo full lenght è più complesso e profondo rispetto ai lavori precedenti, ma allo stesso tempo può vantare episodi davvero heavy e diretti. L’epicità, come in tutti i capolavori del generi, è dettata da bassi giganteschi, batteria iper-veloce, riff quadrati ed assoli al fulmicotone. Le sessioni di registrazione si sono svolte ad Albacete, sotto la supervisione di Juanan López, ed il mixaggio è stato curato da un guru come Zeuss (Overkill, Shadows Fall), che ha reso le dinamiche ancora più robuste. Numerosi gli ospiti importanti. Su Jamey Jasta degli Hatebreed c’è poco da dire. É rinomato che sia un grande fan del metal prima ancora che un grande frontman e ha saputo elevare ‘Snob’, uno dei pezzi più “moderni” insieme a ‘Cold’, a livelli altissimi. Il rapper Sho-Hai appare verso la fine in ‘What Kills Us All’ mentre l'artwork è stato nuovamente realizzato da Gyula Havancsák (Annihilator, Destruction).