Se avete consumato gli ultimi lavori in studio di Fever 333 e Wargasm, se siete riusciti a non soccombere all’assalto sonoro di Darko, Rise Of The Northstar e ten56. e soprattutto se siete cresciuti col meglio della musica crossover, nu metal e rapcore, allora non dubitate oltre. Fatevi subito un regalo e, vi prego a mani giunte, non sottovalutate l’impatto che questo disco potrebbe avere sulla vostra materia cerebrale. Ho avuto la possibilità di ascoltare il master di ‘Gold Tooth Guru’ a fine estate e vi assicuro che aspettare fino a questo momento per parlarvene è stato veramente difficile, ma adesso l’ordine è uno solo. Uno soltanto. Godete di tanta manna dal cielo e fatevi trascinare da una manciata di canzoni scritte appositamente per spazzarvi via. Una cosa deve essere immediatamente chiara ovvero che non siamo al cospetto di una realtà nostalgica, ma di cinque pazzi, cresciuti nei sobborghi di New Orleans, rivolti al futuro che prendono a mani larghe tutto ciò che ci hanno donato in passato Limp Bizkit (altro che ‘Gold Cobra’!), Taproot, Korn e Deftones - ma la lista potrebbe essere molto lunga e prendere in considerazione formazioni sottovalutate e poco conosciute al di fuori dei propri confini come per esempio i Pleymo - per trasferirlo in una serie di bordate da capogiro. Altro che pasticche per l’emicrania o antidolorifici. Qui vi servirà una farmacia intera. ‘Bodybag Musik’, impreziosita dalla presenza di Shaolin G degli UnityTX cita gli autori di ‘Significant Other’ ed i primi Linkin Park e poi sporca tutto con una serie di ritmiche fuori di testa a metà tra Slipknot e Ho99o9. ‘LSD’ (il video di Ty Trehern potrebbe essere stato girato nel vostro salotto con la vostra fidanzata a contare i soldi come la donna orientale sul divano) è “Bakersfield marked” al mille per mille e ‘Instincts’ addirittura cita i Tool. L’immaginario è decadente e futuristico e si percepisce la passione dei ragazzi per Cowboy Beebop, Hunter x Hunter e Dragonball. ‘6Flow’ (a proposito di flow spettacolare anche quello di ‘Parasite’) e ‘Swarm’, con Taylor Barber dei Left To Suffer’ sono altri apici di una scaletta da brividi – dove trovano posto anche l’omaggio ai $uicideboi$ di ‘Do It Like’ ed il numero r&b ‘Ride’ - che mi auguro l’etichetta di Thornhill, Grove Street e Banks Arcade farà di tutto per promuovere in tutto il globo. Questo è uno dei dischi per cui ha ancora senso parlare di “nuove frontiere del metal”. Uno di quei dischi per cui è nato un sito come Suffissocore. Se le parole non bastano, allora le vostre cuffie usurate, indossatele e spaccatevi la testa con ‘Gold Tooth Guru’. Di diritto nella playlist di fine anno.